Veneto Classic 2021, la prima da pro arriva in casa per Samuele Battistella: “Come una rinascita”

Samuele Battistella è tutto un sorriso dopo la splendida vittoria alla Veneto Classic 2021. Il corridore di Rossano Veneto conquista infatti la sua prima vittoria da professionista ad un passo da casa, conquistando una corsa emozionante in cui è stato ulteriormente spinto dall’urlo del suo pubblico. Un trionfo meritato quello del corridore della Astana – Premier Tech, capace di tenersi a distanza la battaglia fra i big alle sue spalle malgrado abbia dovuto affrontare in solitaria le ultime due tornate di un circuito impegnativo che non stupirà nessuno ritrovare fra qualche anno nel WorldTour. Partito in avanscoperta con Matteo Trentin, il campione del mondo U23 di Harrogate, si è poi ritrovato solo quando colui che in Gran Bretagna arrivò secondo fra i big è caduto in seguito ad un contatto.

Mi è dispiaciuto per Trentin, stavamo andando regolari e di buon accordo – sottolinea dopo il traguardo ai nostri microfoni – Stavo tirando in salita e mi sono alzato sui pedali e lui ha toccato la mia ruota ed è caduto. Mancavano ancora 15 km di gara e ho chiesto all’ammiraglia cosa fare e Martinelli mi ha detto di proseguire regolare per vedere se qualcuno rientrava, poi scollinata la salita ho tirato dritto fino all’arrivo. Con Matteo sarebbe stato poi facile arrivare all’arrivo ma avrei anche potuto perdere. Mi dispiace veramente per lui”.

Da quel momento è stata una sorta di cronometro per il classe 1998: “Non mi sono mai voltato, sono andato a tutta e sapevo di potercela fare. La mia prima vittoria da professionista è come una rinascita, la stagione è iniziata male con problemi di salute, ma nel finale di stagione stavo bene… Ho sempre lavorato per Aleksei Lutsenko e oggi lui ha ricambiato lavorando per me. Io poi sono di Rossano Veneto, a nemmeno 10 chilometri da qui e queste sono le mie strade di allenamento. Sono stato sorpreso dai fan e dalla folla che mi spingeva, penso sia grazie a loro che sono arrivato da solo al comando. Vincere in casa ha un altro gusto“.

Ovviamente, non manca anche il ringraziamento alla squadra: “Devo ringraziare i compagni perché abbiamo corso da squadra e io ho solo finalizzato il loro grande lavoro. La tattica era che io dovevo anticipare, poi Lutsenko si sarebbe mosso nel finale. Lui stava bene, lo ha dimostrato in questi giorni, ed era una garanzia che andasse forte anche oggi”.

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